BLEFARITE

Si tratta di un’infiammazione cronica del bordo palpebrale (dal greco “blepharon” = palpebra).

Non è una patologia grave, ma è indubbiamente fastidiosa in quanto causa arrossamento oculare, bruciore, sensazione di corpo estraneo, iperlacrimazione e secrezioni oculari.

E’ caratterizzata da fasi di remissione alternate a fasi di riacutizzazione e predispone alla formazione di calazi.

La terapia consiste nell’accurata pulizia palpebrale associata all’instillazione di specifici colliri/pomate oftalmiche e sostituti lacrimali.

CALAZIO

Trattasi dell’infiammazione di una o più ghiandole di Meibomio che sono situate nel bordo palpebrale e secernono lo strato lipidico del film lacrimale.

In fase acuta il calazio si presenta come una tumefazione arrossata e dolente lungo il bordo palpebrale, nella successiva fase cronica la tumefazione persiste in assenza del dolore.

La terapia consiste anzitutto in impacchi caldi e pomate oftalmiche specifiche, solo qualora il calazio permanga si ricorre alla sua asportazione chirurgica.

Nei casi di calaziosi (calazi recidivanti) è opportuno effettuare una visita oculistica per identificare ed eliminare eventuali fattori predisponenti.

TRICHIASI

Si tratta di un alterato orientamento delle ciglia che risultano rivolte all’interno, verso il bulbo oculare, andando così a sfregare sulla cornea causando arrossamento e sensazione di corpo estraneo.

E’ necessario rimuovere le ciglia in trichiasi meccanicamente o effettuando l’elettrocoagulazione del follicolo pilifero che va a ridurne la ricrescita.

ENTROPION

E’ la rotazione verso l’interno del bordo palpebrale con conseguente sfregamento delle ciglia sulla cornea ed infiammazione oculare che si traduce in sensazione di corpo estraneo, arrossamento, dolore e lacrimazione riflessa.
Generalmente è causato da un invecchiamento dei tessuti palpebrali.
Il trattamento è chirurgico.

ECTROPION

E’ la rotazione verso l’esterno del bordo palpebrale con conseguente esposizione dei tessuti oculari ed infiammazione. Si manifesta inizialmente con lacrimazione e nei casi più avanzati anche con la sensazione di corpo estraneo dovuta all’esposizione corneale.
Generalmente è causato da un invecchiamento dei tessuti palpebrali.
Il trattamento è medico nelle fasi iniziali (sostituti lacrimali) e chirurgico in quelle avanzate.

PTOSI

Si tratta dell’abbassamento della palpebra superiore con conseguente amputazione superiore del campo visivo. Le cause possono essere diverse:

• aponeurotiche: è la più comune, dovuta al distacco del tendine del muscolo elevatore della palpebra superiore dal tarso sottostante, in seguito all’invecchiamento dei tessuti oculari;
• traumatiche;
• tumori palpebrali;
• patologie neurologiche (paralisi del III nervo cranico, sindrome di Horner)
• patologie muscolari (miastenia).

PARALISI DEL NERVO FACCIALE (VII nervo cranico)

Il paziente affetto da paralisi del nervo facciale non riesce a chiudere l’occhio. E’ quindi importante proteggerlo con pomate antibiotiche e lubrificanti e chiudere la palpebra con un cerotto. Raramente è necessario ricorrere alla tarsorrafia, ovvero una sutura palpebrale.

TUMORI PALPEBRALI

I tumori palpebrali possono essere benigni o maligni e sono caratterizzati da una crescita anomala di tessuto. Qualsiasi neoformazione palpebrale di recente insorgenza dev’essere valutata dall’oculista in quanto nei casi sospetti (ulcerazione, aumento dimensionale) è opportuno ricorrere ad una biopsia o all’asportazione.

PTERIGIO

E’ una proliferazione della capsula di Tenone, la membrana che ricopre la sclera.

E’ più frequente nell’etnia sudamericana, ma fattore di rischio comune è l’esposizione ai raggi solari.

Il paziente lamenta arrossamento e bruciore oculare.

L’asportazione chirurgica è indicata solo quando lo pterigio è in crescita ed invade la cornea avvicinandosi alla pupilla; nei casi iniziali la terapia è sintomatica con colliri antiinfiammtori e sostituti lacrimali.