Le uveiti sono patologie infiammatorie dell’uvea, la tonaca vascolare intermedia dell’occhio costituita da iride, corpi ciliari e coroide.

In base al sito di infiammazione, si distinguono in:

  • Anteriori: interessano la parte anteriore dell’occhio (iride, camera anteriore)
  • Intermedie: interessano il segmento intermedio (o pars plana)
  • Posteriori: interessano la parte posteriore dell’occhio (vitreo, coroide, retina)
  • Panuveiti: interessano l’occhio in toto.

In base alla causa, si distinguono in:

  • Infettive: virus (Herpes Simplex, Varicella-Zoster, Epstein-Barr), batteri (tubercolosi, sifilide, borrelia), funghi (candida), parassiti (toxoplasmosi).
  • Non infettive: malattie autoimmuni sistemiche (sarcoidosi, malattia di Behçet, artrite reumatoide, spondiloartriti HLA-B27 positive, artrite idiopatica giovanile, lupus eritematoso sistemico, malattia di Vogt-Koyanagi-Harada, etc), traumi, tumori, forme isolate (iridociclite di Fuchs, sindrome di Posner Schlossman, oftalmia simpatica, coroiditi multifocali e white dots syndromes, vasculiti retiniche, pars planite, etc).

I sintomi dell’uveite sono: calo della visita, dolore, arrossamento oculare, fastidio alla luce, visione di mosche volanti (miodesopsie).

La terapia dipende dalla causa: antibiotici, antivirali, antimicotici o antiparassitari nelle forme infettive; cortisone (topico/sistemico/iniezione peribulbare o intravitreale), colliri per dilatare la pupilla ed evitare si formino aderenze iride-cristallino, colliri ipotonizzanti e farmaci immunosoppressori nelle forme non infettive.

Il paziente affetto da uveite è un paziente sistemico, non solo oculistico tant’è che spesso l’oculista deve collaborare con altri specialisti, quali l’infettivologo e il reumatologo.